Formazione
Il 7 gennaio 2016, il MIUR ha emanato la nota n. 35 avente per oggetto “Indicazioni e orientamenti per la definizione del piano triennale per la formazione del personale”, in attuazione di quanto previsto dalla legge 107/2015, il cui comma 124 stabilisce che detta formazione è obbligatoria, permanente e strutturale.
La nota ribadisce che le attività di formazione progettate dalle istituzioni scolastiche devono confluire nel PTOF di durata triennale, per cui il loroorizzonte progettuale dovrà essere di “ampio respiro”, ma scandito anno per anno in azioni perseguibili e rendicontabili.
Dalla lettura delle suddette fonti, ovvero la nota MIUR del 7/01/2016 e la legge n. 107/2015, risulta evidente che la formazione del personale docente si articola in due livelli principali: uno nazionale e uno a livello di istituzione scolastica o reti di scuola.
Le attività di formazione devono essere progettate sulla base delle priorità nazionali (le tematiche sopra descritte), dei bisogni dei docenti e delle esigenze dell’istituto emerse dal RAV e dal PdM, della vocazione propria di ogni istituto, delle sue eccellenze e delle innovazioni che si intendono perseguire.
Il piano di formazione, leggiamo ancora nella Nota, dovrebbe contenere la previsione di massima – pluriennale – delle azioni formative da svolgere e dovrebbe anche indicare a chi saranno rivolte:
docenti neoassunti;
Quanto alle reti di scuole, esse si pongono la finalità di far crescere qualitativamente le diverse istituzioni scolastiche, che ne fanno parte, e promuovere le eccellenze grazie al confronto e allo scambio di buone pratiche.
Le attività formative organizzate da reti di scuole dovranno essere rivolte a specifici bisogni o tipologie di docenti e alla condivisione di azioni di sistema per massimizzare la valenza degli interventi formativi.
Le indicazioni fornite dalla nota ministeriale, si legge nella medesima, saranno implementate e arricchite nel Piano Nazionale di Formazione.
Volendo fare un confronto tra le indicazioni fornite dalla nota e quanto stabilito dalla legge n. 107/15, risulta evidente che le tematiche delle attività formative, organizzate a livello nazionale e di cui dovranno tener conto le istituzioni scolastiche nell’elaborazione del Piano d’istituto, si richiamano alle competenze (non tutte ma la maggior parte) da far conseguire agli allievi, indicate al comma 7 della stessa legge:
valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche,con particolare riferimento all’italiano nonche’ alla lingua inglese e ad altre lingue dell’Unione europea, anche mediante l’utilizzo della metodologia Content language integrated learning;
Per la realizzazione di tali obiettivi si opererà organizzando corsi interni, predisposti sia dall’Istituto che da scuole in rete e favorendo la partecipazione a corsi esterni per rispondere ad esigenze formative del sistema scolastico nel suo complesso.
La scuola cura inoltre l’informazione e la formazione dei docenti e degli altri operatori, sia per quanto riguarda la Sicurezza che il Primo Soccorso, secondo le normative vigenti.